Attività di ricerca
Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta del Decameron di Giovanni Boccaccio
Edizione critica del De montibus di Giovanni Boccaccio
Scaffale aperto. La biblioteca “virtuale” di Giovanni Boccaccio
Archivio attività di ricerca
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Boccaccio on line
Nel 2018 l’Ente Boccaccio ha finanziato una borsa di ricerca di sei mesi dell’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo, sull’iconografia dei manoscritti di Boccaccio ("Boccaccio on line"), destinata a implementare il sito web dell’Ente in completo rifacimento. -
Letteratura illustrata nel Trecento italiano: le opere di Giovanni Boccaccio
La ricerca che l’assegnista ha sviluppato si inserisce nel solco delle linee guida del progetto Boccaccio Open Access (BOA), sviluppato dalla proponente in collaborazione con l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e destinato alla diffusione della conoscenza delle opere di Giovanni Boccaccio e all’analisi delle loro manifestazioni nell’ambito delle arti visive. Nello specifico compito dell’assegnista è stata una nuova ricognizione dei manoscritti miniati del "Decameron" e delle altre opere di Giovanni Boccaccio fra Tre e Quattrocento, a due decenni dalla pubblicazione del volume “Boccaccio visualizzato” curato da Vittore Branca nel 1999. -
Scaffale aperto. La biblioteca “virtuale” di Giovanni Boccaccio
La biblioteca di un autore rappresenta lo specchio delle sue conoscenze e dei suoi interessi, il bacino culturale al quale attingono le sue opere, il panorama di riferimento all’interno del quale si sviluppa la sua attività di composizione letteraria. Nel caso degli scrittori dell’età medievale, la biblioteca è anche un’importante testimonianza per ricostruire la diffusione e la circolazione dei classici latini e greci, delle opere scientifiche, della narrativa orientale e della tradizione letteraria romanza, francese e provenzale.
Il presente progetto di ricerca si propone di ricostruire la biblioteca “virtuale” di Giovanni Boccaccio e, grazie all’impiego del supporto informatico, di renderla accessibile alla consultazione diretta degli utenti nel web.
L’intero corpus dei manoscritti, dei codici autografi e dei postillati appartenuti all’autore e tutte quelle opere che siano state identificate come possibili fonti della produzione letteraria boccacciana saranno resi disponibili in un ambiente virtuale, garantendone la lettura integrale “a scaffale aperto”.
Se da un lato sarà dato infatti accesso diretto ai manoscritti, attraverso la loro riproduzione digitale, per permettere agli studiosi di praticare delle verifiche direttamente sugli originali, dall’altro sarà pure garantita la lettura di tutti le fonti, per le quali saranno selezionate e digitalizzate le edizioni più recenti e filologicamente attendibili.Responsabile scientifico: Teresa Nocita (Università degli Studi dell'Aquila)Assegnista di ricerca: Angelo Piacentini (Università degli Studi dell'Aquila-ENGB) -
Edizione critica del "De montibus" di Giovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio attese negli anni della sua maturità alla stesura di opere erudite in latino: fondamentali sono la Genealogia deorum gentilium e il De montibus, che appartengono a uno stesso progetto culturale. Il De montibus è un repertorio geografico a servizio della corretta lettura degli antichi e si configura come una successione di voci, in genere sintetiche, distribuite grosso modo in ordine alfabetico, in cui Boccaccio presenta monti, fiumi, laghi, mari, appoggiandosi alle proprie conoscenze acquisite grazie alla lettura degli antichi e delle opere medievali. In un articolato prologo, percorso da spirito critico e pulsioni filologiche, Boccaccio spiega il proprio metodo e si lamenta delle difficoltà incontrate nella lettura dei testi a causa degli errori e dei fraintendimenti dei copisti, soprattutto per quanto attiene la corretta ortografia dei nomi propri. In conclusione riconosce il magistero di Petrarca, che si era dimostrato maestro anche in questioni geografiche (a Petrarca del resto si deve la riscoperta dei Geografi latini minori, Pomponio Mela e Vibio Sequestre, copiosamente adoperati dallo stesso Boccaccio). Manca un’edizione critica moderna del De montibus, condotta secondo un rigoroso criterio filologico, nonché una traduzione in lingua italiana e un commento che tenga conto delle recenti acquisizioni sulla biblioteca di Boccaccio.
Obiettivo del progetto di ricerca (avviato ad aprile 2023), che nasce in sinergia con l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, è realizzare un’edizione del De montibus, con traduzione e adeguato commento.Responsabile scientifico: Marco Petoletti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano-Consigliere ENGB)
Assegnista di ricerca: Valentina Rovere (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano-ENGB) -
Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta del 'Decameron’ di Giovanni Boccaccio
Il progetto di ricerca (avviato alla fine del 2022) si propone di riesaminare l’attività di Francesco d’Amaretto Mannelli sul testo del Decameron, a partire dal ms. Laurenziano Pluteo 42. 1, esemplato dal copista nel 1384. Il testimone sarà analizzato dettagliatamente e collocato all’interno della tradizione manoscritta dell’opera, con particolare attenzione al complesso problema del rapporto con l’autografo Hamilton 90 ma anche con i principali codici anteriori al XVI secolo. Questa indagine mira non solo a ricostruire la metodologia di lavoro di Mannelli e la fisionomia dei testimoni da lui utilizzati, ma anche a ridefinire sulla base di nuovi elementi l’effettivo grado di affidabilità del codice Laurenziano per l’edizione del testo. Una parte del lavoro offrirà per la prima volta l’edizione critica integrale e commentata delle numerose postille di varia tipologia (cruces e congetture, riferimenti alle fonti, commenti al testo etc.) lasciate da Mannelli nei margini della propria copia del Decameron, le quali costituiscono una testimonianza trecentesca di primo piano della ricezione del capolavoro di Boccaccio.
Responsabile scientifico: Maurizio Fiorilla (Università Roma Tre-Vicepresidente ENGB)
Assegnista di ricerca: Enrico Moretti (Università di Roma Tre-ENGB) -
Il progetto del VocaBO: la lingua di Boccaccio diventa digitale
Il progetto VocaBO (avviato alla fine del 2022) si propone di realizzare il vocabolario digitale della lingua di Giovanni Boccaccio, impresa finora mai realizzata. Il punto di partenza è la lingua del Decameron, la prima grande opera in prosa della lingua e della letteratura italiana, modello per secoli di tutta la narrativa europea e fondamento della nostra tradizione.
Nel panorama degli studi linguistici dedicati a Giovanni Boccaccio, poco spazio ha trovato finora, a differenza di quanto si potrebbe pensare, lo studio del lessico; fra gli ultimi contributi si possono citare studi di Veronica Ricotta dedicati agli hapax (negli “Studi di Lessicografia Italiana”, 2019), di Chiara Murru sul lessico artistico (negli “Studi sul Boccaccio”, 2019), o il percorso discorsivo fra storia e parole postposto da Amedeo Quondam all’edizione commentata del Decameron (2013). Alla luce dei recenti sviluppi della lessicografia, tradizionale e digitale, soprattutto d’autore, appare un’esigenza non più rimandabile la realizzazione di un Vocabolario della lingua volgare di Boccaccio, partendo dalla sua opera principale, il Decameron, ma progettando fin dall’inizio un’estensione a tutte le opere di Boccaccio volgare.
Ancora più del lessico dantesco, che si pone alle origini della lingua e della letteratura, e dunque è in effetti assorbito nelle banche-dati attualmente disponibili nelle sue immediate conseguenze, è il lessico di Boccaccio, ossia dell’autore che si pone alla fine dell’epoca considerata dal Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, ad apparire interessante materia di studio, non solo per ciò che nella tradizione lessicografica lo precede, ma soprattutto per ciò che lo segue.
Altra caratteristica rilevante, che lo distingue dal lessico dantesco, è che il lessico di Boccaccio è lessico “d’autore”, in quanto fondato anche su alcuni autografi (a cominciare dal Decameron) di fondamentale importanza.
Nello specifico, il progetto si propone dunque: la realizzazione di un corpus d’autore delle opere volgari di Boccaccio, fondato sulle più attendibili tra le edizioni disponibili; l’individuazione di un lemmario di riferimento e la redazione di voci lessicografiche; la produzione di studi di lessicologia sul patrimonio lessicale di Boccaccio alla luce anche della letteratura precedente e coeva.
Il VocaBO è programmaticamente dichiarato come Vocabolario digitale. L’ambiente di lavoro si baserà, in accordo con le frontiere più avanzate della lessicografia informatica, su ontologie di carattere semantico, che permetteranno non solo l’interrogazione ‘verticale’ della singola voce, ma la ricerca ‘orizzontale’ fra le voci e all’interno di campi semantici. Si studierà e applicherà anche – grazie alla collaborazione dell’ILC di Pisa – una metodologia dinamica, che permetta lo studio e la visualizzazione delle evoluzioni del lessico fra le varie opere volgari di Boccaccio.Organigramma:
Direttrice: Giovanna Frosini (Università per Stranieri di Siena-Presidente ENGB)
Caporedattrice: Veronica Ricotta (Università per Stranieri di Siena)Referente CNR-ILC: Cosimo Burgassi
Ricercatrici: Ester Baldi (dottoranda, Università per Stranieri di Siena), Claudia Palmieri (assegnista di ricerca, Università per Stranieri di Siena-ENGB)
Segreteria per l’ENGB: Martina Dani